Fauna della zona

Fauna della zona
Per quanto riguarda la fauna, nella zona del Monte delle Formiche, troveremo animali che, in un modo o nell’altro, si sono adattati alla presenza ed all’azione dell’uomo. Fra i mammiferi segnaliamo il capriolo, un cervide che in estate assume un colore bruno rossiccio e corre a grandi balzi. Anche i cinghiali hanno recentemente fatto la loro comparsa nei boschi. Assai diffusa è la volpe, carnivoro selvatico che si adatta facilmente anche agli ambienti aperti ed antropizzati, nutrendosi perlopiù di roditori, ma anche di animali più grossi, e di frutti teneri. Il tasso, predilige le foreste ed i boschi misti, dove scava profonde gallerie comunicanti, vicino alle quali si vedono i segni della loro attività: i percorsi dalla tana ai luoghi di sostentamento sono fissi e sembrano veri e propri sentieri, che passano sotto tronchi d’albero o altri ostacoli. Tipicamente forestale la faina, abile arrampicatrice, specie delle latifoglie, si adatta anche in area antropizzata; la puzzola ha abitudini notturne e solitarie: si ciba di rane, uccelli, roditori. Fra i roditori va ricordato lo scoiattolo, che vive bene nei boschi di conifere e nelle chiome delle latifoglie, dove costruisce nidi disordinati fatti con rami e virgulti, nei quali passa la maggior parte dell’inverno. I vari tipi di arvicole, topi selvatici, topi ragno, ghiri e talpe popolano il sottobosco. Numerosi sono gli uccelli che é possibile avvistare nel nostro territorio. Partendo dai predatori diurni, ricordiamo la poiana, legata alla vegetazione d’alto fusto; il gheppio, reso riconoscibile dalle limitate dimensioni e dal tipico volo, fatto di rapide battute d’ala e di lunghi e frequenti stalli controvento. Raro, ma avvistabile presso le Gole di Scascoli, e il falco pellegrino, che caccia buttandosi sulla preda quasi verticalmente ed a velocità fantastica. Fra i predatori notturni l’allocco, diffuso in tutta la regione, evita i boschi puri di conifere e nidifica nei tronchi cavi degli alberi, il gufo comune che predilige i boschi degradati, i filari e gli alberi isolati; la civetta, riconoscibile per le minori dimensioni, la si può vedere spesso anche di giorno, posata sui pali o sulle staccionate. Il barbagianni più grande e di colorito chiaro, é molto legato alle abitazioni umane: nidifica nei casolari, nei campanili, nei ruderi. Degli uccelli stanziali, il fagiano e la starna, sono stati immessi ultimamente; la gazza, il merlo, il passero, il pettirosso, le cincie, la cornacchia grigia che si e molto diffusa negli ultimi anni. Il codibugnolo, il fringuello, il fanello, la rondine, il cuculo, l’usignolo, il picchio muratore e il rigogolo, con il caratteristico nido appeso ad una biforcazione orizzontale di un ramo, sono fra i più importanti uccelli che nidificano in primavera nel nostro territorio.