Introduzione


Il Monte delle Formiche si trova tra la valle dell'Idice e la Val di Zena, a circa 30 km a sud di Bologna. È un luogo molto particolare dove, ogni anno nei primi giorni di settembre, si verifica un fenomeno naturale unico: i maschi delle formiche alate della varietà Mirmyca Scabrinodis migrano su questa vetta dal centro dell'Europa per compiere il loro volo nuziale.

Monte delle formiche

Una volta accoppiate, le formiche muoiono a centinaia di migliaia nella zona del santuario, creando uno spettacolo da brividi. Il perché di questo fenomeno non è ancora del tutto chiaro, ma la popolazione nel corso dei secoli ha associato l'evento all'8 settembre, giorno della festa della Madonna, dandogli una valenza quasi miracolosa. Durante la festa, le formiche vengono raccolte, benedette e distribuite ai fedeli dentro a sacchetti che, secondo la credenza, dovrebbero portare fortuna. Oltre alle formiche, ogni anno nella settimana dell'8 settembre si svolgono celebrazioni in onore della Madonna che culminano nell'antichissima Processione del Bosco, che si svolge nella macchia boschiva che circonda il santuario.
Non è ancora chiaro dal punto di vista scientifico il perché si verifichi tutto questo; forse proprio per questo alone di mistero, il popolo nel corso dei secoli ha associato il culmine di questo olocausto di formiche all'8 settembre, giorno della festa della Madonna,anche se, in realtà, il giorno esatto può variare in base soprattutto alle condizioni climatiche. All'evento è stata data insomma una valenza quasi miracolosa, una specie di omaggio alla Beata Vergine e, anche se la Chiesa ha da sempre precisato che non è così, l'impatto che esso ha avuto sui fedeli è testimoniato da un distico latino ("Centatim volitant formicae ad Virginis aram quo que illam voliant vistmae tatque cadunt", ansiose volano le formiche all'altare della Vergine, pur sapendo che ai suoi piedi moriranno) riprodotto fedelmente sotto l'immagine santa. Ancora oggi, durante la festa nel parco davanti alla chiesa, le formiche vengono raccolte su teli bianchi, benedette e distribuite ai fedeli dentro a sacchetti che, secondo la credenza, dovrebbero portare fortuna. Una signora del posto mi ha anche raccontato che sua madre utilizzava le formiche, oltre che come amuleto, per uno scopo molto più pratico: le dava da mangiare ai propri figli quando questi avevano mal di pancia come infallibile rimedio. E infatti il mal di pancia passava per davvero!!! Come però ridendo ha confessato la stessa signora, che ha poi fatto l'infermiera, non c'era niente di miracoloso in tutto questo anche se, da bambini, era bello pensarlo: in realtà era tutto merito dell'acido formico. Ancora oggi, comunque, le formiche vengono usate a scopo terapeutico per curare micrania, reumatismi e mal di denti. Nonostante la credenza popolare, l'efficacia del loro utilizzo a scopo terapeutico è dovuta all'acido formico presente nella loro saliva e non a un presunto potere magico.
Ogni anno, oltre alle formiche, nella settimana che comprende l'8 settembre, ci sono le celebrazioni in onore della Madonna, protrettice delle tre vallate Idice, Zena e Savena, scandite, giorno per giorno, da un fitto calendario liturgico che culmina, per l'appunto, l'8 settembre e che ha uno dei suoi momenti più toccanti nell'antichissima Processione del Bosco, che si svolge nella macchia boschiva che circonda il santuario. Le celebrazioni hanno come contorno diversi eventi, tra cui camminate, pesche di beneficienza, esibizioni di cantanti e di campanari e gli immancabili stand gastronomici.

A parte questa settimana di Settembre, veramente ricca di appuntamenti, è una meta notevole tutto l'anno. Dalla cima si gode un panorama incredibile che, in mattine particolarmente terse, spazia dal litorale Adriatico fino alle Prealpi veronesi. La zona è molto interessante anche dal punto di vista geologico (le argille che si trovano ai piedi del monte coprono strati di roccia che conservano pesci fossili del genere  "Glupea" e nel 1964 è stato ritrovato addirittura il fossile di una balena) e naturalistico.

Il Monte delle Formiche è anche una tappa privilegiata di numerosi itinerari di trekking e di bici che si snodano lungo le valli di Zena e dell'Idice. La zona è ricca di flora e fauna, con numerose specie di uccelli, mammiferi e insetti. Inoltre, la zona è molto tranquilla e silenziosa, rendendola un luogo ideale per rilassarsi e godersi la natura.

E anche la storia di questo luogo ha il suo fascino, essendo la pieve di S. Maria di Zena una delle più antiche del bolognese: le prima notizie relative a essa risalgono al 1078, anno in cui Matilde di Canossa, l'allora proprietaria di questo territorio, la donò al Vescovo di Pisa. La chiesa allora si chiamava Santa Maria Barbarese e bisogna aspettare fino al 1400 perché il suo nome venga cambiato in Santa Maria Formicarum, a testimonianza che già allora si verificava il fenomeno delle formiche volanti. La chiesa nel corso dei secoli è stata riedificata varie volte: quella attuale risale al 1957 ed è stata ricostruita, su disegno dell'architetto Gaetano Marchetti, dopo essere stata completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale.
In tempi pre-cristiani, questa vetta, come del resto molte altre della zona, come per esempio Monte Bibele, era ritenuta sacra a divinità pagane.

il libro sul Monte delle Formiche