La grotta di Barberio
Geologia del territorio
In una grotta scavata nello sperone di roccia su cui sorge il santuario della Madonna delle Formiche, nel XVI secolo visse in penitenza un eremita di nome Barberio appartenente all'ordine dei Gesuati (i Gesuati, da non confondere con i Gesuiti, erano un ordine religioso che fu soppresso nel 1668). Sulla parete della grotta si poteva leggere la firma incisa dallo stesso eremita: "Barberius iam ex religione Jesuat 1551" (Barberio, già dell'ordine religioso dei Gesuati 1551).
Leggenda vuole che l'asceta assistesse alle funzioni che si celebravano nella Chiesa sulla vetta del monte daa una fessura praticata nella roccia.
Un'altra leggenda è legata alla morte dell'eremita, così raccontata dallo studioso Giuseppe Rivani:
"...Una volta in bel giorno di primavera si udirono all'improvviso suonare le campane della Chiesa. L'arciprete balza fuori della Canonica per vedere chi suonasse a quel modo e per qual ragione ma vide la porta del campanile chiusa e il campanaro che guardava estatico. Le campane suonavano da sé... L'arciprete fece aprire la porta della Chiesa, accendendo tutti i lumi e accompagnato dal popolo andò processionalmente alla grotta. Colà, in mezzo a una fragranza di Paradiso, videro l'eremita disteso per terra con un Crocifisso sul petto. Si constatò che esso era spirato da poco e le campane avevano suonato da sé e gli uccelli avevano deliziosamente cantato per accompagnare la sua anima in Paradiso".
Purtroppo alle 4.30 del mattino di martedì 18 giugno 2003 la grotta, meta insieme alla chiesa di molti pellegrini, devoti o semplici escursionisti, è crollata, portandosi via questo piccolo pezzo di storia. Ancora oggi sul sentiero che dal santuario porta alla grotta sono rimaste le indicazioni.